
Da tempo che diciamo che le disuguaglianze e la povertà da un lato e la crisi ambientale (e le questioni sono interconnesse) sono delle priorità assolute. In Italia e nel Mondo. Ancora una volta l’ISTAT con il suo report ” Condizioni di vita e reddito delle famiglie” ci presenta dati impietosi e a cui le nostre leadership continuano a non mettervi mano se non con qualche promessa estemporanea. Il 25,4% della popolazione italiana è a rischio di povertà o esclusione sociale e questo dato è più o meno lo stesso negli ultimi due anni: 25,3 nel 2020 e 25,6% nel 2019. Vanno registrate anche un milione e 151 mila famiglie con due o più componenti senza redditi da pensioni o da lavoro. Lo stesso ISTAT ci ricorda che rispetto al 2007, anno precedente la crisi economica e finanziaria il reddito medio delle famiglie è ancora inferiore del 6,2%, nonostante gli interventi in tempi di pandemia per evitare drammi ancora peggiori. I rischi maggiori li corrono gli individui in famiglie composte da cinque o più componenti, ma sono in aumento le famiglie povere composte da un genitore e figli.
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