
Ho un’avversione alle cover con tutto il lascito interpretativo che i brani originali subiscono. È un moto che nasce dalle viscere e i cui motivi restano sommersi. Ma quando, come spesso accade, la parte razionale prende in mano le redini e non mi consente repulsioni “a prescindere”, si scoprono pezzi di bravura.
È quello che accade con il disco Why hast Thou forsaken me? (una citazione del vangelo), l’esordio delle Universal Daughters, il nuovo progetto di studio con alla produzione e alla regia Marco Fasolo dei Jennifer Gentle. Un trasvolata che sorvola, dagli anni ’20 agli anni ’70, la storia musicale britannica e americana, nota e meno nota di molti generi popolari.
Un album, come tutti quelli di valore, dalla doppia valenza: per la sua varietà e i suoi ritmi potrebbe accompagnare la nostra vacanza ma che va anche ascoltato con certosina attenzione e lasciarsi cogliere dalla profondità espressiva. A cominciare dalla conclusiva Mother di John Lennon, cantata e sofferta magistralmente da Alberto Ferrari dei Verdena, uno degli innumerevoli ospiti del disco.
Va sottolineato che i proventi della vendita saranno destinati all’organizzazione Città della Speranza (www.cittadellasperanza.org), una fondazione che finanzia il centro di oncoematologia pediatrica di Padova.
Tornando ai tredici brani per quasi un’ora di musica ascoltate la monumentale versione di I am born to preach the gospel di Washington Phillips e cantata da Chris Robinson (The Black Crowes) che lascia intatto il senso anche nei passaggi cupi, con le percussioni a dare quel senso di dolce ripetitività che si trova nell’originale. A proposito di ripetitività nemmeno il canto di Mark Arm non sfigura mentre canta i versi Oh, baby/Oh, baby/I love you/I love you, baby/Oh, I love you di Cheree della band americana Suicide.
E che dire della calda e profonda voce di Stan Ridgway che accompagna un classico clarinetto nella cover di Is that all there is? resa famosa dall’interpretazione dalla bella splendida Peggy Lee nel 1969.
Non è il caso di lasciarsi sfuggire Gavin Friday – l’eclettico artista irlandese – che su un delicato e crescente tappeto sonoro canta Kangaroo del gruppo rock Big Star o Jarvis Cocker (il cantante dei Pulp) interpretare con la sua voce avvolgente First Of May dei Bee Gees in una versione che non perde l’atmosfera di quel brano. Ambiente incantevole quando si passa al jazz sentimentale che la cantautrice Lisa Germano crea con classe sulle note di Midnight With The Stars And You (del 1934) di Al Bowlly. E per concludere un altro gioiello, forse il migliore in assoluto, per l’arrangiamento e per il canto disperato e waitsiano di Alan Vega in I hear voices che doma l’istrionica e e diabolica versione originale di ‘Screamin’ Jay Hawkins. Non vi curate di noi e ascoltate.
Ciro Ardiglione
genere: cover
Universal Daughters
Why hast Thou forsaken me?
etichetta: Santeria
data di pubblicazione: 6 maggio 2013
brani: 13
durata: 56:31
cd: singolo
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