
Gli USA attraverso il capo della missione americana alle Nazioni Unite, Richard Mills jr. sono tornati in Libia. La diplomazia americana, infatti, durante una riunione del Consiglio di sicurezza svoltasi in remoto, hanno chiesto “a tutte le parti esterne, incluse Russia, Turchia ed Emirati Arabi Uniti, di rispettare la sovranità libica e di cessare immediatamente ogni intervento militare in Libia”.
Questo è avvenuto dopo che sotto silenzio si è lasciato cadere la scadenza del 23 gennaio quando avrebbero dovuto ritirarsi in base all'accordo di cessate-il-fuoco mediato dall'ONU e firmato lo scorso Ottobre.
In Libia secondo l'ONU ci sarebbero circa 20.000 soldati e mercenari stranieri in Libia che sostengono militarmente le parti in guerra e cioè il Governo di accordo nazionale (Gna) di Fayez al-Serraj, il Governo di Tripoli e Khalifa Haftar).
Un altro segnale del nuovo attivismo USA è la contemporanea sospensione dell'accordo di vendita, firmato dall'amministrazione Trump, agli Emirati Arabi Uniti degli F-35.
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