
Io vi salverò è un romanzo denso, pieno di colpi di scena, a tratti un romanzo sociale, a tratti un romanzo intimista, a tratti paragonabile a un road movie. Difficile staccarsi dalla storia che viene raccontata da Valentina Camerini, scrittrice e sceneggiatrice, restando massimamente focalizzata sullo svolgersi dei fatti della trama, senza concedere troppo spazio alle tecniche della narrazione e della retorica.
Un intreccio complesso per le vicende descritte e per gli attraversamenti territoriali che delineano con fredda lucidità quella che viene definita la western shit, ovvero l'essenza dell'attuale sistema occidentale, guardato dalle coordinate della “Milano da bere reloaded” che poi si allargano verso altri luoghi, dall'Europa dell'est, raccontata in tutte le sue miserie, violenze e disillusioni del dopo perestroika, al Medio Oriente con le tragedie dei profughi.
Italiani, ucraini, russi, ungheresi e siriani si incrociano in un melting pot che mostra, nella sulla caleidoscopica diversità, come le tragedie, i paradossi e le incongruenze che capitano in una parte del mondo risuonano in tutto il resto del pianeta con una detonazione da effetto Butterfly.
Ma procediamo con ordine: Io vi salverò? Chi è questo Io? Sebastian che, dapprincipio sembra essere il protagonista, al capo di una famigliola in fuga che ricorda stranamente quella di Betlemme? Oppure è Yousef, anche lui padre di una famigliola in fuga che alla fine determina la salvezza di un altro figlio e di un altro padre?
Quell'Io può essere Ania, la sposa ucraina, malinconica e mai omologata da nessuna parte, non nella sua famiglia, non nel suo paese e ovviamente non nella agiata condizione di vita milanese, Ania che sa riparare il motore di un'auto, come pure una caldaia o trasformare, fortuitamente, un viaggio disperato in un nuovo inizio per tutti.
O, forse, quell'Io è Hamida, l'altra madre, che sa abbracciare e confortare e piangere e che ha salvato letteralmente il proprio figlio nella fuga dall'orrore siriano, un orrore tanto buio che non trova parole per essere raccontato.
Forse quell'Io sono tutti i protagonisti, perché il potere di salvare può essere soltanto collettivo per esistere.
In questa intricata storia ci sono, dunque, due famiglie, entrambe in fuga da un incubo e quello dei profughi siriani appare paradossalmente il più comprensibile per il lettore. L'altro incubo, ed è qui la forza innovativa e autentica del romanzo, rimanda all'universo dei social, mostra al lettore come gli attacchi degli haters distruggano quanto le bombe, determinando svolte improvvise nella vita in grado di annientare, in pochi momenti, ogni certezza e ogni convinzione.
Valentina Camerini riesce sempre a reggere le file di una trama molto complessa che tratteggia diversi spaccati di vita quotidiana in coordinate geografiche lontane riuscendo in tutte le ambientazioni descritte ad assicurare autenticità alle dinamiche emotive e verosimiglianza alla narrazione, fin negli accurati dettagli gastronomici.
In definitiva, in questa storia ognuno appare in tempi diversi “salvatore” e “salvato”, proprio come nella vita reale. E mentre le vicende si susseguono con ritmo sempre più incalzante, le riflessioni dei personaggi, pongono questioni scottanti ai lettori: Cos'è la western shit? Di cosa realmente ci occupiamo? Cosa dovrebbe realmente destare la nostra attenzione e il nostro allarme, mentre siamo distratti dalle sirene del nulla e del poco? Dove è la nostra coscienza, nel senso psicologico ed etico mentre tutta questa complessità scorre e infine e forse soprattutto: dov'è Dio mentre i suoi figli pregano e muoiono?
Stefania Squillante
Valentina Camerini
Io vi salverò
Mondadori, 2021
pagine 228
€ 17,50
-----------------------------
-----------------------------
Se sei giunto fin qui vuol dire che l'articolo potrebbe esserti piaciuto.
Usiamo i social in maniera costruttiva.
Condividi l'articolo.
Condividi la cultura.
Grazie