
Un altro artista dalla Sicilia. Un altro artista che ha legami con la Germania dove ha seguito per circa due anni il progetto della giovane promessa indie-folk Jonas David. Dopo Etta Scollo arriva sulle nostre pagine Davide Iacono con il suo progetto VeiveCura. Si tratta del terzo disco che uscirà il 15 maggio prossimo dopo Tutto è vanità del 2012.
Goodmorning Utopia mi riusciva di scoprirlo all'ascolto del secondo passaggio quando vengono a galla molti dei sapori che lo compongono e la felice definizione di “pop etereo” aiuta a darne il senso. A dire il vero proprio questo svelarsi continuo evidenzia come il termine pop possa risultare restrittivo e non dia il giusto valore a quegli elementi di classicità sparsi in diversi brani, e non per esigenze modaiole o atte a mostrare capacità “tecniche” e compositive. Senza poi tralasciare qualche leggera digressione jazzistica come nell'uso del sax e della tromba in Utopia Pt. I – II – III (Baggio). Elementi classici li seguiamo nella lenta e dolce predominanza del pianoforte in tutta la prima parte di Nei tuoi occhi legno fino alle aperture elettro-ambient e al crescendo della batteria.
La classicità la si ritrova nell'impianto sonoro che in vari momenti raggiunge connotazioni orchestrali come nell'esplosione di note ed in particolare di fiati della conclusiva Goodnight Utopia. Del resto la lunga lista dei crediti [1] di chi ha partecipato all'esecuzione degli spartiti era necessaria per scelte compositive che hanno il compito di farci percorrere anche strade immaginarie o che sono dentro di noi.
Fin dalla nascita di VeiveCura, alla fine del 2008, Iacono incontra i favori dei colleghi sia attraverso l'apertura dei concerti di personaggi dell'indie italiana: dagli Amor Fou, ad Appino, a Moltheni e a proposito di quest'ultimo Umberto Maria Giardini lo coinvolge – insieme Vasco Brondi, Enrico Gabrielli e Mauro Pagani – per l'album Ingrediente Novus che raccoglie i suoi dieci anni di carriera. Un'accoglienza dovuto anche alle aperture internazionali dei suoni per certi versi assimilabili alle ambientazioni Sigur Ros, Beirut.
Tornado all'album bisogna segnalare la splendida ballata, quasi brit-pop, Young River dove senza rinunciare agli elementi eterei, questa volta testimoniati quasi esclusivamente dal cantato soffice e che viene da spazi lontani, forse da quelle utopie a cui il genere umano aspira. Dello stesso tenore Oxymoron un brano da ballare ma con movimenti sinuosi visto il ritmo che la sostiene e la voce che sussurra parole all'orecchio dei danzatori.
Come recita il comunicato che accompagna il disco «segue tutto un percorso sull'Utopia che parte dalle rovine, dalla caduta, sintetizzata dal brano “Persepolis”, e arriva a “Goodnight Utopia” ovvero l'ennesimo tentativo di mettere a letto i nostri fallimenti, le nostre paure, in nome di una nuova lotta esistenziale colma di speranza. In mezzo si trovano i vari passaggi che dal buio ci portano alla luce […]. Città tagliate dai fiumi, cieli e mari (Ad Astra, Young River), ma anche sogni spezzati dopo le speranze iniziali (Baggio, il pallone d'oro nel '94 poi il rigore sbagliato nella finale dei mondiali USA contro il Brasile), gli occhi di una ragazza che nascondono foreste (Nei tuoi occhi legno), spazi e profondità immense (Atlantica), scontri/incontri (Oxymoron), sguardi come vulcani inabissati (Marsili) …». Non vi curate di noi e ascoltate.
Ciro Ardiglione
genere: pop etereo
VeiveCura
Goodmorning Utopia
etichetta: La Vigna Dischi
data di pubblicazione: 15 maggio 2014
brani: 9
durata: 36:14
cd: singolo
[1] Ecco i nomi degli artisti: Davide Iacono, (piano / voce / batteria e percussioni / effetti), Salvo Scucces (marimba / vibrafono / clarinetto / drum machine), Salvatore Puma (chitarra elettrica / effetti), Jonas David (chitarra elettrica / percussioni), Andrea Iozzia (basso elettrico), Peppe Schillaci (basso elettrico), Pietro Giunta (tromba / flicorno), Claudio Giunta (trombone), Graziano Giunta (corno), Armando Barni (sax alto), Sergio Battaglia (sax tenore), Chiara Scucces (flauto /flauto piccolo), Jascha Parisi ( violoncello) e Giuseppe Cassaro (effetti).
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