
Il processo del talent non è sempre chiaro ed è ancora meno chiaro quando la competizione di svolge su due livelli. Ad un giorno dalla grande finale del talent più seguito della pay tv, quello che è chiaro ormai già dalla seconda puntata è che i concorrenti siano stati messi in secondo piano perché, evidentemente, la gara tra i giudici ha preso il sopravvento. Se, inizialmente, il problema era garantire un futuro discografico a questi ragazzi (giovani, anche perché nessuno arriva nemmeno ai trent'anni, constatazione che fa ridere se si pensa alla categoria “Over”), poi la preoccupazione più grande è stata far interpretare brani sconosciuti a dimostrazione della propria cultura musicale.
Quando Fedez alle audizioni disse ai Moseek, arrivati in semifinale con il brano synthpop Elliott, che avevano un'attitudine alla musica scandinava, personalmente non mi sarei aspettata che avrebbe fatto eseguire al suo gruppo proprio una canzone svedese. Non so se ci siano band musicali conosciute ai più, al massimo spostandoci geograficamente più a nord-est possiamo pensare ai Sigur Rós , ma mai ad una cantante svedese sconosciuta che fa, addirittura, musica new rave. E per quanto Wikipedia possa venirci incontro, il significato di un talent televisivo è quello di essere nazionalpopolare. Positiva è la scelta di portare sul palco pezzi nuovi, ma che siano almeno alla portata del pubblico che in genere guarda questo tipo di programmi.
L'edizione destabilizzante di quest'anno dal punto di vista delle assegnazioni ha avuto delle grandissime conseguenze sugli inediti presentati giovedì scorso.
Abituati a sentire un Giosada sempre splendidamente urlante, che contaminava le esibizioni generalmente rock a sonorità scream, meraviglia trovarlo cantare in italiano (prima sorpresa) e, addirittura, una ballad malinconica, Il rimpianto di te. Forse ha sconvolto solo me, visto che la classifica ufficiale di Itunes lo vede piazzato all'ottavo posto, immediatamente sotto all'inedito dell'altro over, Davide Shorty. Quest'ultimo ha sempre dimostrato la sua grande cultura musicale e soprattutto la sua versatilità, tanto da passare facilmente dai 99 Posse a Tenco agli SBTRKT; il suo inedito, quindi, ha soddisfatto le aspettative. Il pubblico si aspettava un pezzo crossover, il pubblico ha ascoltato un pezzo crossover. Contaminazioni reggae, hip-hop, rap “nero” (come Skin definisce Shorty) per My soul trigger.
Se le classifiche di Itunes hanno generalmente sempre anticipato l'esito delle finali durante tutte le edizioni di X Factor, quest'anno non faticheremo a capire l'ordine dei vincitori.
Prima che l'onnipresente Adele si riprendesse il suo primo posto dopo l'ospitata da Fazio, gli Urban Stranger, i nuovi Simon&Garfunkel italiani con Runaway erano in testa. Contro ogni pronostico il duo napoletano ha evidentemente conquistato il grande pubblico preferendoli per tre giorni alla cantante inglese che impazza nelle radio. Proponendo un nuovo suono, abbandonando la solita chitarra e mostrandosi come nude voci, questi giovani ragazzi, supportati da una base elettronica, hanno creato un genere nuovo di cui sono pienamente padroni.
Ultima in tutti i sensi è la concorrente rimasta a Skin, Enrica, alla quale la dj/cantante ha regalato un testo, I found you, e una parure. Vista la classifica, in cui nemmeno compare, possiamo azzardare a dire che il regalo migliore sia stato il secondo, la collana e gli orecchini. Sarà che è strano sentire una ragazzina di sedici anni cantare d'amore, a maggior ragione se una canzone ripete in loop le stesse parole per tre minuti, la trentottesima posizione se la merita tutta anche per il fatto che è un po' soul, un po' dance, tanto pop, insomma, indefinita.
Se le classifiche non ingannano, Fedez avrà vincitore un elemento della propria categoria per il secondo anno consecutivo. Non resta che aspettare il live al Forum di Assago di domani.
Michela Bonamici
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